Ecco che all’orizzonte spunta il pulmino giallo della scuola, lo sto aspettando all’incrocio.
Si avvicina, rallenta, si ferma, mia figlia si alza e va verso la portiera che si apre con un puff!, scende.
Il tempo di capire che la vocina che chiede “Ma è tua sorella?” si riferisce a me e puff! la portiera si chiude e il pulmino riparte.
“E’ la Lisetta di prima che l’ha detto”, mi dice mia figlia con tono bonario e picchiettandosi col dito la tempia.
Io resisto alla tentazione di correre dietro al pulmino come Dustin Hoffman dietro all’autobus nella scena finale del Laureato e di andare a baciare la Lisetta di prima con lacrime di gratitudine.
Pensavo di corrisponderle un vitalizio.